pergamena 4
Data:
18 Dicembre 2021
Il testo di questa lettera non ha a che fare direttamente con le Marche, ma proietta la sua sfera d’azione verso terre lontane. Attesta infatti una vocazione intensamente avvertita nel francescanesimo delle prime generazioni: lo slancio missionario. Francesco d’Assisi, com’è noto, si era recato nel 1219 a Damietta per annunciare il Vangelo al sultano d’Egitto Malik al-Kamil. La missione era partita da Ancona: un bell’affresco commemorativo, posto sulla controfacciata della Basilica di S. Giuseppe da Copertino, ritrae il Poverello d’Assisi in procinto di salpare, accompagnato da una folla festante. L’episodio del colloquio tra Francesco e il sultano d’Egitto è stato letto come una tappa fondamentale nel dialogo interreligioso, in un’epoca in cui il movimento crociato fondava sull’uso delle armi il rapporto con i popoli di fede musulmana. Quello stesso anelito verso la predicazione del Vangelo a uomini di culture, religioni e tradizioni diverse, fu ereditato dai seguaci di Francesco. Appena una generazione più tardi, i Minori si erano spinti dal Vicino all’Estremo Oriente, portando la Parola di Dio nel cuore della Cina: in questa vastissima area, la stabilizzazione dell’impero mongolo aveva creato più appetibili condizioni per i viaggiatori. Il frate umbro Giovanni da Pian del Carpine, dopo aver percorso più di diecimila chilometri, giunse nel luglio 1246 al cospetto dell’imperatore mongolo Guyuk: fu il primo occidentale a ritrovarsi faccia a faccia col sovrano più temuto della terra, quindici anni prima dei fratelli Matteo e Niccolò Polo. Frate Giovanni era partito da Lione nell’aprile 1245 su mandato del papa, che, avvertendo come una minaccia l’avanzata mongola verso l’Europa orientale, intendeva imbastire con il Gran Khan rapporti diplomatici. Esattamente a questo momento si riferisce la lettera esposta: fu dettata a Lione nel marzo 1245, mentre si stava celebrando un solenne concilio. Ciò che colpisce nel testo non è solo il minuzioso disciplinamento canonico dell’attività missionaria, quanto anche il lunghissimo e variegato elenco dei popoli “infedeli” e degli “eretici” d’Oriente ai quali erano inviati i missionari francescani.
Ultimo aggiornamento
18 Dicembre 2021, 09:46